Amos Gitai

Amos Gitai

 

Il lavoro di Amos Gitai abbraccia 41 anni di attività e comprende oltre 80 film. Se la sua produzione è ragguardevole, ancora più impressionante è la diversità della sua attività che spazia da produzioni video a spettacoli teatrali e libri. Nato in Israele da un architetto del Bauhaus, Munio Weinraub, e un’intellettuale, Efratia Gitai, insegnante laica di testi biblici, viene inviato come giovane soldato nel teatro di guerra del Golan nel 1973 dove vive sulla sua pelle i momenti cruciali della resistenza palestinese all’occupazione israeliana. Gitai indaga gli strati della storia in Medio Oriente attraverso temi quali la patria e l’esilio, la religione, il controllo sociale e l’utopia. Attraverso il suo lavoro esplora costantemente nuovi metodi stilistici e narrativi mantenendo uno stretto rapporto con la realtà contemporanea , anche quando le sue
sceneggiature deviano verso il passato leggendario. Suo tratto distintivo sono le lunghe riprese con pochi ma significativi movimenti di macchina e un umorismo diabolicamente arguto. Tra la fine degli anni ’70 ei primi anni ’80 , dirige numerosi documentari , tra cui House e Field Diary. A seguito della controversa accoglienza di Field Diary, si trasferisce a Parigi nel 1983 , dove resta per i successivi dieci anni durante i quali continua a viaggiare dirigendo alcuni documentari. Dirige poi Brand New Day, in cui segue Annie Lennox e gli Eurythmics nel loro tour giapponese. Durante questo periodo inizia inoltre a dirigere fiction e film storici sull’esperienza dell’esilio. Tra questi Berlin Jerusalem, vincitore del premio della Critica al Festival di Venezia e la trilogia sulla leggenda ebraica del Golem. A metà degli anni ’90 Gitai si trasferisce a Haifa dove ha inizio il periodo produttivo più fertile della sua carriera. In 10 anni, infatti, realizza circa 15 film, tra documentari e fiction. Il film Devarim (1995) segna il ritorno al suo paese e il suo ricongiungimento con la luce e il paesaggio di Tel Aviv. A Devarim, primo film della trilogia sulle città israeliane, hanno fatto seguito Yom Yom (girato ad Haifa) e Kadosh ( girato a Mea Shearim, quartiere di
Gerusalemme di ebrei ortodossi). Nel 2000 dirige Kippur, film basato sui suoi ricordi di guerra. Eden e Kedma ci riportano indietro alla creazione dello stato di Israele, spiegandone le origini, e le basi storiche ed
ideologiche. Con Alila (2003) riprende nuovamente il presente del suo paese, osservando la società israeliana contemporanea attraverso i destini degli abitanti di un edificio a Tel Aviv. Anche Promised Land
(2004) e Free Zone (2005), raffigurano lo stato attuale del paese e di tutta la zona. Insieme, formano le prime due parti di una trilogia sulle frontiere, in una regione dove il loro insediamento è una drammatica realtà. News from Home / News from House (2006), il suo ultimo documentario, porta avanti l’indagine
sulla storia di una casa di Gerusalemme Ovest e dei suoi abitanti, iniziato nel 1980 con House e proseguito nel 1998 con A House in Jerusalem. Il lavoro di Gitai è stato oggetto di importanti retrospettive, in particolare al Centre Pompidou (Parigi), NFT e ICA (Londra), Lincoln Center (New York), Kunstwerk di Berlino, e cineteche di Madrid, Gerusalemme, Parigi, San Paolo, Tokyo, Toronto.