Conc. Lungometraggi Opere Prime e Sec. Italiane | Film Off16
Palazzina Laf
opera prima
Italia 2023. D. 99’ Italiano Sub. Eng.
Italia 2023. D. 99’ Italiano Sub. Eng.
Incontra il pubblico: il regista e interprete Michele Riondino
Regia: Michele Riondino
Produzione: Bravo, Palomar, Paprika Films, Rai Cinema
Cast: Michele Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Pierfrancesco Nacca, Michele Sinisi, Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela, Anna Ferruzzo, Paolo Pierobon
Sceneggiatura: Michele Riondino, Maurizio Braucci
Fotografia: Claudio Cofrancesco
Montaggio: Julien Panzarasa
Scenografia: Sabrina Balestra
Costumi: Roberta Vecchi e Francesca Vecchi
Musiche: Teho Teardo
SINOSSI
Siamo nel 1997: Caterino è un uomo semplice e un po’ rude, appartenente agli operai che lavorano all’ILVA. Vive in una masseria, caduta in disgrazia, e sogna insieme alla fidanzata di trasferirsi in città. I capi dell’azienda decidono di fare di lui una spia, incaricata di individuare i lavoratori di cui è necessario liberarsi, così Caterino diventa l’ombra dei suoi colleghi e prende parte agli scioperi soltanto per denunciarli. Quando anche lui chiede di essere trasferito alla Palazzina Laf, ignorando quale degrado vi si nasconda, Caterino scoprirà che quello che credeva essere un paradiso è in realtà una strategia per spingere i lavoratori a dimettersi o ad accettare il demansionamento. A sue spese scopre anche che da quell’inferno non c’è una via d’uscita.
Siamo nel 1997: Caterino è un uomo semplice e un po’ rude, appartenente agli operai che lavorano all’ILVA. Vive in una masseria, caduta in disgrazia, e sogna insieme alla fidanzata di trasferirsi in città. I capi dell’azienda decidono di fare di lui una spia, incaricata di individuare i lavoratori di cui è necessario liberarsi, così Caterino diventa l’ombra dei suoi colleghi e prende parte agli scioperi soltanto per denunciarli. Quando anche lui chiede di essere trasferito alla Palazzina Laf, ignorando quale degrado vi si nasconda, Caterino scoprirà che quello che credeva essere un paradiso è in realtà una strategia per spingere i lavoratori a dimettersi o ad accettare il demansionamento. A sue spese scopre anche che da quell’inferno non c’è una via d’uscita.
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